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Attività, Esperienze, Laboratori, Storie, Feste, Giochi

dei Bambini della Scuola dell'Infanzia

domenica 17 gennaio 2016

Paesaggio d'inverno


La neve rappresenta sempre un momento magico...
Tutto diventa bianco, tutto si trasforma...
Quest'anno è nevicato poco
ma noi non ci lasciamo sfuggire
quest'unica occasione per realizzare 
un paesaggio con la neve!

Abbiamo disegnato le casette
su carta da giornale, 
poi le abbiamo ritagliate e incollate. 
(Ho preferito comporre un collage 
con alcuni articoli di giornale
 e poi fotocopiarlo 
su carta da fotocopie perchè
la ritengo più resistente).
 Abbiamo quindi ritagliato e incollato
i tetti delle case.
Per fare gli alberi abbiamo usato 
del tulle per bomboniere.
Per fare la neve abbiamo mescolato
schiuma da barba e colla vinavil
in parti uguali (più o meno).
Con un pennello abbiamo ricoperto
la superficie del foglio
con questa morbida "crema" bianca
Il giorno dopo,
 quando la neve è 
diventata asciutta,
abbiamo preparato
tanti fiocchi con la carta velina.
 Il paesaggio è stato completato
con una "spruzzatina" leggera di neve
(con tempera bianca, uno spazzolino da denti
e una retina).
Questo paesaggio riassume
le varie idee trovate su Pinterest 
e che mi erano piaciute molto!

sabato 16 gennaio 2016

Schema corporeo: i nostri ritratti in GRANDE!!!



Con questi meravigliosi ritratti
concludiamo il percorso
 "Alla scoperta di noi stessi" 
per cominciarne un altro...
"Alla scoperta del nome"!
Arrivederci nei prossimi post...










 Ritratti dei bambini piccoli e medi




 Decoriamo i nostri ritratti!


Post precedenti:

mercoledì 13 gennaio 2016

Schema corporeo: schede di verifica - filastrocche - racconto di Rodari


La passeggiata di un distratto

– Mamma, vado a fare una passeggiata.
– Va’ pure, Giovanni, ma sta’ attento quando attraversi la strada.
– Va bene, mamma. Ciao, mamma. – Sei sempre tanto distratto.
– Sì, mamma. Ciao, mamma.
Giovannino esce allegramente e per il primo tratto 
di strada fa bene attenzione.
 Ogni tanto si ferma e si tocca.
– Ci sono tutto? Sì, – e ride da solo.
È così contento di stare attento che si mette a saltellare come un passero,
 ma poi s’incanta a guardare le vetrine, le macchine, le nuvole,
 e per forza cominciano i guai.
Un signore, molto gentilmente, lo rimprovera:
– Ma che distratto, sei. Vedi? Hai già perso una mano.
– Uh, è proprio vero. Ma che distratto, sono.
Si mette a cercare la mano e invece trova un barattolo vuoto. 
Sarà proprio vuoto? Vediamo. E cosa c’era dentro prima che fosse vuoto.
 Non sarà mica stato sempre vuoto fin dal primo giorno…
Giovanni si dimentica di cercare la mano, 
poi si dimentica anche del barattolo, perché ha visto un cane zoppo,
 ed ecco per raggiungere il cane zoppo prima
che volti l’angolo perde tutto un braccio.
 Ma non se ne accorge nemmeno, e continua a correre.
Una buona donna lo chiama: – Giovanni, Giovanni, il tuo braccio!
Macché, non sente.
– Pazienza, – dice la buona donna. – Glielo porterò alla sua mamma.
E va a casa della mamma di Giovanni.
– Signora, ho qui il braccio del suo figliolo.
– Oh, quel distratto. Io non so più cosa fare e cosa dire.
– Eh, si sa, i bambini sono tutti così.
 Dopo un po’ arriva un’altra brava donna.
– Signora, ho trovato un piede. Non sarà mica del suo Giovanni?
– Ma sì che è suo, lo riconosco dalla scarpa col buco.
 Oh, che figlio distratto mi è toccato. Non so più cosa fare e cosa dire.
– Eh, si sa, i bambini sono tutti così.
Dopo un altro po’ arriva una vecchietta, poi il garzone del fornaio,
 poi un tranviere, e perfino una maestra in pensione,
e tutti portano qualche pezzetto di Giovanni:
una gamba, un orecchio, il naso.
– Ma ci può essere un ragazzo più distratto del mio? –
 Eh, signora, i bambini sono tutti così.
Finalmente arriva Giovanni, saltellando su una gamba sola,
senza più orecchie né braccia, ma allegro come sempre,
 allegro come un passero, e la sua mamma scuote la testa,
 lo rimette a posto e gli dà un bacio.
 – Manca niente, mamma? Sono stato bravo, mamma? –
 Sì, Giovanni, sei stato proprio bravo.
(Gianni Rodari)

Questo percorso inizia con il racconto di Rodari. 
Durante la narrazione viene usato un personaggio
(realizzato in cartoncino) che mi permette
di staccare le varie parti del corpo (attaccate con il velcro)
 via via che il racconto procede,
suscitando la curiosità e l'interesse dei bambini.

Dopo aver ascoltato la storia, ognuno
rappresenta graficamente Giovannino.
Il giorno seguente propongo
ai bambini grandi di disegnare con la matita 
il proprio ritratto e di osservarlo.
Riprendendo la storia del bambino distratto
abbiamo modo di scherzare e divertirci
se scopriamo che manca qualcosa.
Forse l'abbiamo perso come Giovannino?

Tutta queste attività si intrecciano
con quelle già presentate nel post precedente


1) Mi disegno e mi descrivo
2) Mi osservo e rifletto...
    manca qualcosa?
3) Mi guardo allo specchio
4) Mi ritraggo facendo attenzione ai particolari
5) Osservo attentamente il disegno...
    non manca proprio niente!

Qualche attività per dimostrare che,
ormai, sono un esperto/a
di... RITRATTI!
1) Disegno il viso con la matita
2) Ritaglio e incollo al posto giusto
le parti del viso
3) Completo il viso
4) Cerco la metà del viso mancante
e la incollo

1) Cerco, ritaglio, incollo
la parte mancante.
2) Completo la figura.
(I modelli di queste schede
 li ho trovati su Pinterest.
Altri modelli interessanti 
si trovano nel sito
di Maestra Gemma e nel web).

Dal web alcune filastrocche
da recitare toccandosi
le parti del corpo nominate.

FILASTROCCA BIRIMBO'

FILASTROCCA BIRIMBO'
IL NASINO TOCCHERO' 
E GLI OCCHIETTI MUOVERO' 
LA BOCCUCCIA E' PROPRIO QUA 
LE ORECCHIE DIETRO UN PO' 
FILASTROCCA BIRIMBO' 
IL MIO COLLO ECCOLO QUA 
I CAPELLI TOCCHERO' 
LE MANINE MUOVERO' 
LE MIE BRACCIA ALLUNGHERO' 
LA MIA PANCIA E' PROPRIO QUA 
LA MIA SCHIENA DIETRO UN PO' 
FILASTROCCA BIRIMBO' 
LE MIE GAMBE MUOVERO' 
CON I PIEDI SALTERO' 
GIRO INTORNO ANCORA UN PO' 
POI MI FERMO E COSA FO' 
PATAPUNFETE, BIRIMBO'


FILASTROCCA TOCCA TOCCA

 Filastrocca tocca tocca
tocca la testa
tocca la bocca
tocca il naso
tocca la gamba
tocca il ginocchio.
Filastrocca vecchia vecchia
tocca la schiena, tocca l'orecchio
tocca il pollice e il mignolo
tocca le spalle, tocca il piedino.
Filastrocca sul panchetto
tocca la pancia toccati il petto 
tocca la coscia, tocca il culetto
per guadagnare un altro confetto.

Appare una manina

Appare una manina
si mette a ballare
si apre e si chiude
e poi se ne va.
Appare l’altra mano,
si mette a ballare
si apre e si chiude
e poi se ne va. 
E adesso tutte e due

si mettono a ballare
si aprono e si chiudon
e poi se ne van.

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